Lasciare che la mente sia ape
e vederla svolazzare
tra i fiori dei desideri,
osservarla gustare vecchi sapori
e trastullarsi per ore
tra le appassite parole.
Farà il suo giro, sempre lo stesso
poi stanca, ritornerà ronzando
al suo punto zero
Lasciare che la mente sia ape
e vederla svolazzare
tra i fiori dei desideri,
osservarla gustare vecchi sapori
e trastullarsi per ore
tra le appassite parole.
Farà il suo giro, sempre lo stesso
poi stanca, ritornerà ronzando
al suo punto zero
Sto per dire banalità
E non mi fermo
La mia lingua lunga ormai
Non vuole meriti
Fa la sua parte di presenza
E capisco che non sempre
Si è lucidi e freschi
Per poter dire e fare
Qualcosa di buono e bello
Strati e strati di abitudini
Alla dissimulazione
Alla negazione
Alla superficialità
Ci tengono a terra
Dispongono di noi
Come marionette
E leghiamo alle parole
I palloncini della nostra inettitudine
Con le grandi ali tra le scapole
mi muovo tra la gente sfiorando
i volti, le membra, e le piume fremono
al tocco misterioso del genere umano
poi mi innalzo in volo tremando un po'
(ho ancora paura di cadere?)
e mi diverto a guardare giù
e a planare fino al limite del bosco
dove mi rifugio per pettinarmi
e godermi la frescura
Ho ancora dentro
Le immagini
Non è passato niente
E forse non passerà
Eppure tante volte
Ho analizzato i perché
I percome
Tutti i personaggi principali
Le comparse
Il momento in cui
Il sipario si è alzato
Ed è iniziato il dramma
Noi sul palco tutti presi
E Il regista che ridacchiava
Soddisfatto per l'interpretazione
Capire i miracoli
Scardinare gli angoli
Poi toccarsi con le punte
Le dita sfiorarsi
Procedere lento
Sulla pelle
Trasformarsi
In vipera
Poi uccello, poi lupo
Chiamare il tuo nome
Disincagliare gli argini
La ruggine
Cade la ruggine
Unirsi
Liberi
Da dentro a fuori
Trovare un modo per uscire
Anima e mente
Nessun tempo
C’è mai stato
Nessun tempo
Mai ci sarà
Dopo
Proprio come l’albero che non poti
Alla fine trova il proprio limite
Lascio che la paura
Mi distrugga fino all’osso
Dici che è poco
Il tempo
Che passiamo insieme
Che scorre via
Tra le sbarre
Di questa gabbia dorata
In cui viviamo
Ma anche un attimo
Intenso, vero
Ha la durata infinita
Rimane scolpito
Nella pagina
Della nostra storia
L'eleganza del leone
la bellezza delle forme
i suoi muscoli efficienti
quando aggredisce la preda
la scarica di adrenalina
tra chi aggredisce
e chi fugge
la lotta per vivere o morire
nessuno si arrende
all'inevitabile.
Quanto invece sono brutti
ai nostri occhi
gli animali che
si nutrono di carogne!
Gobbi, con i corpi sgraziati
lottano solo tra di loro
per staccare un pezzo di carne
da corpi già morti.