Qui puoi comprare il libro delle mie poesie scelte:
Uomini scesi dal fronte della vita
Gli ingredienti della poesia sono tre ed hanno come acronimo E.M.O. come le tre lettere iniziali di emozione e il prefisso per sangue. Sono tre ingredienti interconnessi tra loro, se ne manca solo uno non c'è più la poesia.
E. sta per Emozione, l'emozione di un attimo vissuto. Attimo che la poesia blocca per sempre.
M. sta per Musica. Senza la musica non ci sarebbe più poesia. E' inutile andare ogni tanto a capo, spezzare il verso se questo non crea una musica interna, un tono particolare adatto ad E., l'emozione.
O. sta per Obliquità. Lo sguardo del poeta non è mai diretto a ciò che osserva, è obliquo. Se è troppo diretto non si colgono gli aspetti più sfuggenti, eterei che si hanno solo quando l'io di chi scrive è in disparte, non partecipa all'evento, ma ne è solo un testimone. Per questo le poesie sembrano scriversi da sole. Vanno oltre le nostre piccolezze, oltre la razionalità, ma allo stesso tempo approfondiscono la realtà che viviamo.
Cara vecchia Moka
con la tua testa argentata,
gli spigoli aguzzi, sei
gorgogliante e profumata
quando dal tuo tubicino
infiammato l’aroma
sgorga in piccoli rivoli
caldi e neri con quelle
schiume soffici che mi
fanno pregustare il tenero
dono d’amore mattutino.
Ma ormai sei anziana
la gente non ti cura
sei troppo lenta, troppo
macchinosa, non sei “smart”
come dicono oggi.
Bisogna riempirti, stringerti
accendere un fuoco che ti scaldi
e poi lavarti, smontarti
troppo, veramente troppo
per noi che abbiamo
sempre meno tempo
sempre meno voglia
sempre meno
I veri poeti
Sono quelli che non scrivono
Che passano per strada
E non li vedi nemmeno
I veri poeti
Non si fanno ingabbiare
Sono autentici e liberi
Pieni di contraddizioni
Non hanno una storia
E se ce l'hanno non la raccontano
I veri poeti non pensano
Non hanno opinioni
Cambiano ogni momento
A volte sono molto tristi
Altre volte sembrano pazzi
Nessuno si ricorderà di loro
Lasceranno questa vita
Così come l'hanno trovata
Pulita
Queste parole potrebbero
Non esistere
Ma stanno lì a significare
Un possibile senso oltre
A quello stupido di apparire
Un po' come me che le scrivo
Abbarbicato ad un
Gioco estremo dell'esistenza
Che cerco un possibile significato
Al perchè essere qui
A pavoneggiarmi
A buttare in giro pezzi
Rottamati di me
Ridotti a semplici scarabocchi senza senso
Se non per occhi curiosi
Di vedere l'anatomia esposta di un cadavere
Ma io come questi segni
Rimaniamo a noi stessi inafferrabili
Non è così che ci vediamo
Non è così che posso capire
L'umidità ci trapana le ossa
ogni tanto guardiamo oltre
a scrutare il nemico nascosto
oliamo le armi, spariamo e un'eco risponde
va avanti così da giorni, da anni
e non ricordiamo esattamente quando
ci seppellimmo qui dentro senza bara
quando qualcuno ci disse di andare
abbracciare le armi che la guerra
era da fare, qualcosa c'era da perdere
molto da guadagnare.
La stanchezza ci ha preso dentro
non possiamo più continuare
siamo quattro o cinque che hanno ceduto
buttiamo le armi, ci spogliamo
le nostre mani sporche
la nostra faccia di nerofumo
ha brandelli di carne che cedono
il coraggio ora è di attraversare
nudi la pianura, oltre la trincea
il coraggio è andare di schiena
senza guardare, senza sperare