Vado in giro
con la mia piccola
ciotola bucata
ad elemosinare amore
ma l'amore non è
un dare e avere
l'amore non è
di questo mondo
ma è la sostanza
e l'energia che lo sostiene
Vado in giro
con la mia piccola
ciotola bucata
ad elemosinare amore
ma l'amore non è
un dare e avere
l'amore non è
di questo mondo
ma è la sostanza
e l'energia che lo sostiene
Tristezza ti ho frequentato
tanto nel passato
pomeriggi, sere e notti
insieme a te
e mi piaceva
ero più vivo, più carnale
piangevo i miei esclusivi dolori
mordevo le coperte della solitudine
scavavo i miei problemi
poi, tristezza, ti ho perso
e ancora ti cerco in ogni dove
ma trovo solo
quella troia
della malinconia
Sai usare le parole?
Sai che molte non sono tue?
Le hai prese in prestito chissà dove
e ne ignori il significato originale,
ma ci sguazzi come una papera nel lago.
Ma sei laureato, ne hai licenza.
Sapessi almeno balbettare,
avresti il tempo di riflettere
prima di proferire i tuoi sermoni
“Politically correct” come ami dire
per darti un tono in mezzo ai fessi
che masticano il tuo idioma da quando sono nati
e non tollerano altri sistemi, altre visioni
forse solo un tantino più complesse
dei tuoi A B C
Che succederebbe
se stessimo tutti in silenzio,
se lasciassimo andare i concetti,
le frasi scontate, le stupide cose
di cui fingiamo di essere interessati,
che succederebbe se lasciassimo la politica
a parlarsi addosso, se di nuovo
avessimo il coraggio di guardarci
dritti negli occhi senza parlare
senza riempire i silenzi di frasi
ad effetto, solo per dare un’impressione
assolutamente finta di noi?
La sofferenza di Cristo
Ci mette paura
Non la comprensione
Di un sacrificio
Ma il simbolo di una morte
Poi recitata, con tanto di
Personaggi principali
E dovresti capirlo
Che hai davanti una persona
Che non è mai stata così bella
Che tutti questi treni
Hanno fretta di arrivare
Tutte queste notti bianche
Stavano aspettando un risveglio
È la sola occasione per
Attraversare quel momento
Giocarci quel che resta
Senza sperare di vincere
È solo
un mondo poetico
il suono del mio nome
mia mamma
che mi chiama
i volti di loro tutti
cari, odiati, amati
personaggi
e la scia di lumaca
flebile
davanti a me
seguo
come affascinato
senza guardarmi intorno
senza troppe paure
come un pazzo
ma era ed è
il mio mondo poetico
la vita mia
che si svela
poco a poco
teneramente
Vieni da me
piangente
e mi dici che
nessuno
ha i problemi che hai tu
che nessuno
soffre
come tu soffri
Io ti guardo
e non muovo un dito
perché nessuno
ti conosce
come io ti conosco
nessuno
ti ama
come io ti amo
Ricordo, ero giovane
e guardavo gli altri intorno a me
e mi dicevo: mentono
mentono sempre
recitano una parte
io non sarò mai come loro
difenderò ad ogni costo
questo grumo di innocenza
che porto dentro di me
questa è la mia forza
la mia vera essenza
Periferia
è uno stato
un modo di essere
periferia
è quando hai
tutto e niente
è la negazione
un guardare la città
e la campagna
è un centro commerciale
che non ti serve
è il carnevale
del capitalismo
è il sacchetto di monnezza
ammucchiato per la strada
è la puzza
è lo spacciatore
che promette una fuga
senza aereo
è il nero
che ti invidia la vita
e ti chiedi perché
se qui nel cemento
non trovi nemmeno te stesso