E’ tutto un prendere
Un dare
Un chiudersi
Un aprirsi
Un fuggire, arrendersi
Un combattere e perdere
E vincere e levarsi
Con le braccia aperte
Dire basta ci sono
Sono io o quello che dicono di me
Sono uno sguardo complice
Una verità ormai obsoleta
Un vento che scompiglia
Un vulcano che ha da dire
Qualcosa e brontola
E sono io questa forma
Che è l’acqua che si adatta
Che muore ogni giorno e
Ogni giorno prega per non morire
Sono io questa piega del vestito
Quella terra abbandonata
Deserta e moribonda
Quella foresta lussureggiante
Piena di uccelli che allegri
Spingono il vento con le ali
Planano su pianure cariche di frutti
Ma a me manca sempre qualcosa
Quel di più che non riesco ad afferrare
Quel difetto congenito
Che mi lascia stranito
Fermo sulla spiaggia ad aspettare
Il tronco che la risacca trascina via
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