martedì 2 agosto 2016

Spelonca arroccata

Spelonca arroccata

Sul mare di notte

Bicocca silente

Le onde scompigli

Monda l’anima

Impigrita d’aprile

Riemergi dai flutti

Di questa città marina

Che ride dei nostri conflitti

Che sparisce gentile

Nei relitti sconfitti


Poche lune son passate

Amareggiate nei paraggi

La piaga non c’è a morire

Resta legata al sedile

Dei resti incartati

Dai procedi, dimentica

Il posto non era qui

Ma dietro quella palma

Si celebra la morte del sole

E cadaveri portano lontano

L’odore del mondo ferito


Comprendi ora figlio:

Il cesto delle more esiste

Ma la mano non tocca