lunedì 30 novembre 2015

Donna che vegli

Donna che vegli
hai gli occhi di paglia
i vestiti unti
ma dentro c'è
il tuo mondo distrutto

Donna che vegli
sui tuoi desideri
sulla vita violenta
sul mondo innocente
e aspetti tuo figlio che torna

La magra ombra
di un sogno libero
si staglia contro la porta
sbarrata dai denti coltelli
copie semplici di morte
appisolata tra i calzini
che non ha paura
dell'alba che avanza

un segno spuntato
ma di speranza

venerdì 20 novembre 2015

Parla ciabatta

Parla ciabatta,
dimmi di te, come stai?
Le tue plastiche
ancora non cedono
le cuciture sono stantie
e chilometri casalinghi
ancora ti aspettano.
Parla ciabatta
tu che hai visto
pavimenti da pulire
sangue rappreso
negli interstizi
dimenticati,
i voli notturni
nelle litigate
domestiche domenicali,
tu che ami stare
ferma, sotto il letto,
ad ascoltare i movimenti
diversi e imprevedibili
dei piedi nudi

mercoledì 11 novembre 2015

Tesoro di ragazza

Nei cieli oscurati da corpi
che danzano estatici
mischio le carte del destino
e lancio dadi che rimbalzano
sulle paure del futuro:
questo mio tesoro di ragazza
che col sorriso spezza denti
e mi lascia, stanco, sul pavimento
questo tesoro mezzo venduto
mezzo regalato, si agita
in vestaglia la mattina
va in gabinetto e copia
false identità dai libri

Avrei voglia di baci
abbracci e comitati di benvenuto
ma ho solo una gatta
da pelare

Calendario strappato

Poesie dei giorni andati
copie malate dei proverbi
ma s'intravvedono nei portici
bambini timidi che non osano
avventurarsi nel sole tiepido

Il mio gatto s'incupisce
quando assiste allo zapping
e miagola ad ogni morto
che il mezzobusto elenca
triste litania dell'ora di cena

Calendario strappato al giorno
in cui sono caduti gli dei
con un tonfo attutito
da materassi di piume colorate
per gli amanti dell'incubo

E' la tenacia degli adulti,
l'impotenza dei bambini
chiusi ancora negli androni
e benedetti questi poveri
che ancora credono nei presepi

Giacche appese

Chiamo il mio onore
soffocato dalla paura
morto di colpe commesse
o solo immaginate
e le giacche appese
danno di noi misere storie
grappoli d'amore appassiti

resta un treno non preso
un'altra vita

Albero

Hai la chioma pesante
di un vegliardo col parrucchino
e stano gli uccelli e i rettili
che giocano insieme a te
per farli fuggire
un giorno morirai anche tu
e sarai materia per panchine
ma il midollo è forte
come le radici
e tutto ruota sempre
in un centro