lunedì 18 aprile 2016
Ciclone
Hai presente quando
Si alza il vento
Le finestre che sbattono
I panni che sventolano
E tutto si riempie
Di polvere e vecchiaia
Ci si dimentica di sè
Dei problemi, che s'involano
E lasciano la terra
In vortici di sabbia
Cervello
La macchina ogni tanto
Ha bisogno di me
Si perde in rivoli
Di olio e fumo
Si chiude in sportelli
Automatici
E i relè si incastrano
Fra i denti rotanti
La macchina è macchina
E qualcosa ha di buono
Se la ingrassi ogni tanto
Fuori dal cerchio
Ho fatto i miei compiti
Ora posso giocare
Senza stare attento
Senza tensione
E chi cade fuori dal cerchio
Rientra danzando
martedì 23 febbraio 2016
Il mio maestro
Tentennai.
Con i piedi piatti
è difficile stare ritti
ma ciò mi portò
a scoprire che
l'equilibrio va conquistato
dopo essersi sbilanciato
e il mio maestro
mi disse all'orecchio:
"ascolta, fai solo questo
ascolta"
Con i piedi piatti
è difficile stare ritti
ma ciò mi portò
a scoprire che
l'equilibrio va conquistato
dopo essersi sbilanciato
e il mio maestro
mi disse all'orecchio:
"ascolta, fai solo questo
ascolta"
Torcia
Una torcia per vedere
se quello che sento
è più vero
di quello che penso
che non sono niente
senza ciò che ho intorno
che resta alla fine
solo silenzio
se quello che sento
è più vero
di quello che penso
che non sono niente
senza ciò che ho intorno
che resta alla fine
solo silenzio
Anello mancante
C'è un buco da riempire
troppo vuoto
troppo pauroso
che quel foro non ha
sostanza ne pazienza
sbuca all'improvviso
e dice che c'è
oltre il niente, il niente
e resta addosso quel mistero
di cui la nostra vita
è sempre più vuota
troppo vuoto
troppo pauroso
che quel foro non ha
sostanza ne pazienza
sbuca all'improvviso
e dice che c'è
oltre il niente, il niente
e resta addosso quel mistero
di cui la nostra vita
è sempre più vuota
martedì 9 febbraio 2016
Carta vetrata
Se di carta è fatto
questo amore sconfitto
è vetrata, ruvida
che rovina la pelle
distrugge slanci
agguanta le ultime
disperate preghiere
eppure l'amore potrebbe
(o avrebbe potuto)
portarci in mondi nuovi
e con semplicità
rincorrere quei sogni
che cerchiamo sempre
di scrivere sulla sabbia
e che il mare rabbioso
ci cancella
E se l'amore che manca
da questo mondo
fosse tutto sepolto
dentro la fossa biologica
dei nostri cuori
foderati di denaro?
questo amore sconfitto
è vetrata, ruvida
che rovina la pelle
distrugge slanci
agguanta le ultime
disperate preghiere
eppure l'amore potrebbe
(o avrebbe potuto)
portarci in mondi nuovi
e con semplicità
rincorrere quei sogni
che cerchiamo sempre
di scrivere sulla sabbia
e che il mare rabbioso
ci cancella
E se l'amore che manca
da questo mondo
fosse tutto sepolto
dentro la fossa biologica
dei nostri cuori
foderati di denaro?
Radio felicità
I termini per nati stanchi
sono quelli dei miti
delle politiche surreali
delle natiche galleggianti
sui letti ignoranti dei salotti
possa ora capire (temere)
certi vigliacchi in giacca
coi denti levigati da squalo
e magari arrendermi
che l'ora è giunta
e non tentare di cambiare
i nostri piccoli giochi
nelle stanze luminose dei bambini
Mi sento di sorridere stavolta:
il ghigno si apre ad un ombra
che è il perfetto simbolo
di uno stare appesi
a testa giù sul ponte
sono quelli dei miti
delle politiche surreali
delle natiche galleggianti
sui letti ignoranti dei salotti
possa ora capire (temere)
certi vigliacchi in giacca
coi denti levigati da squalo
e magari arrendermi
che l'ora è giunta
e non tentare di cambiare
i nostri piccoli giochi
nelle stanze luminose dei bambini
Mi sento di sorridere stavolta:
il ghigno si apre ad un ombra
che è il perfetto simbolo
di uno stare appesi
a testa giù sul ponte
Cravatta
Sono quei momenti
irripetibili
che danno il segno
se vuoi
al come e al perché
ma non riescono
a cambiare le cose
che rimangono lì appese
per pigrizia mentale
o solo per tradizione
come la cravatta
che indossi sulla camicia
irripetibili
che danno il segno
se vuoi
al come e al perché
ma non riescono
a cambiare le cose
che rimangono lì appese
per pigrizia mentale
o solo per tradizione
come la cravatta
che indossi sulla camicia
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