giovedì 22 luglio 2021
Vedi
venerdì 16 luglio 2021
Nelle mie terre
Vecchio orso mi muovo
Nelle mie terre
Non so andare lontano
Cincischiando un po’
Di traverso mi metto
Col cuore imbiancato
La testa fasciata e nell’angolo
Un posto che mi assomiglia
Divento più sano fermando
La giostra
Divento diverso da come penso
Divento un po’ più buono
Con me stesso
lunedì 12 luglio 2021
Chiusura
La neve ha imbiancato l’ultimo gradino
Nemmeno un gatto gira sui tetti
L’aria è fredda e uccelli neri
Magri e sconsolati girano in tondo
Ho voglia di cornetto alla crema
E i programmi di cucina alla tv
Non li sopporto
Chiudo a chiave l’ultima finestra
E le tapparelle scendono cigolando
Il fuori e il dentro mi confondono
Preferisco il cielo
È così immenso e perfetto
Non ha bisogno di alternative
Ma da qui non lo vedo
Ho solo un soffitto
Pieno di crepe
mercoledì 7 luglio 2021
Polvere
venerdì 2 luglio 2021
giovedì 24 giugno 2021
Brutto
venerdì 18 giugno 2021
giovedì 17 giugno 2021
Gli ingredienti della poesia
Gli ingredienti della poesia sono tre ed hanno come acronimo E.M.O. come le tre lettere iniziali di emozione e il prefisso per sangue. Sono tre ingredienti interconnessi tra loro, se ne manca solo uno non c'è più la poesia.
E. sta per Emozione, l'emozione di un attimo vissuto. Attimo che la poesia blocca per sempre.
M. sta per Musica. Senza la musica non ci sarebbe più poesia. E' inutile andare ogni tanto a capo, spezzare il verso se questo non crea una musica interna, un tono particolare adatto ad E., l'emozione.
O. sta per Obliquità. Lo sguardo del poeta non è mai diretto a ciò che osserva, è obliquo. Se è troppo diretto non si colgono gli aspetti più sfuggenti, eterei che si hanno solo quando l'io di chi scrive è in disparte, non partecipa all'evento, ma ne è solo un testimone. Per questo le poesie sembrano scriversi da sole. Vanno oltre le nostre piccolezze, oltre la razionalità, ma allo stesso tempo approfondiscono la realtà che viviamo.
giovedì 6 maggio 2021
sabato 13 marzo 2021
sabato 16 gennaio 2021
Ode alla Moka (o della vecchiaia)
Cara vecchia Moka
con la tua testa argentata,
gli spigoli aguzzi, sei
gorgogliante e profumata
quando dal tuo tubicino
infiammato l’aroma
sgorga in piccoli rivoli
caldi e neri con quelle
schiume soffici che mi
fanno pregustare il tenero
dono d’amore mattutino.
Ma ormai sei anziana
la gente non ti cura
sei troppo lenta, troppo
macchinosa, non sei “smart”
come dicono oggi.
Bisogna riempirti, stringerti
accendere un fuoco che ti scaldi
e poi lavarti, smontarti
troppo, veramente troppo
per noi che abbiamo
sempre meno tempo
sempre meno voglia
sempre meno
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Cara vecchia Moka con la tua testa argentata, gli spigoli aguzzi, sei gorgogliante e profumata quando dal tuo tubicino infiammato l’aroma sg...
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Sai cosa dico quando parlo di lei del suo timido incedere tra i banchi di sole tra i limiti scottanti tra gemme buttate via sai cosa dico pe...